Discografia
L’immensa produzione discografica di Milva, quasi tutta archiviata e ordinata su 45cat.com, ammonta a circa 173 album e centinaia di 45 giri e 7”. I suoi dischi sono stati distribuiti in tutti i formati, vinili 33 giri, musicassette, cd, DVD, incisioni in studio e dal vivo. La voce di Milva è stata prodotta da case discografiche di quattordici paesi e distribuita in una ventina e più.
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Il suo primo album (EP, un doppio singolo) risale al 1958, quando la cantante si esibiva col nome di Sabrina ma sulla copertina risulta Milva Biolcati, per l’etichetta Republic (ME 0163). Proponeva quattro brani già ben noti (Le rififi – Vivrò – Nel blu dipinto di blu – Due croci) fra cui il grande successo di Domenico Modugno scritto l’anno prima.
Dopo la vittoria del concorso Nazionale delle voci nuove, Milva diventa un’artista della Fonit Cetra, che la produrrà e distribuirà in Italia fino al 1966. È con l’etichetta Cetra che escono infatti i grandi successi dei primi anni, in singolo, EP e successivamente anche in 33 giri, Flamenco Rock (SP 886), Milord (SP 926) nel 1960, Il mare nel cassetto (SP 977), Credere e Mare Verde (SP 1046) nel 1961, ll primo mattino del mondo (SP 1068) ancora nel 1961, Tango italiano (SP 1101), Quattro vestiti (SP 1113) entrambi nel 1962 e Bella ciao (SP 1283) nel 1965.
Il primo long-playing 33 giri, prodotto sempre da Cetra (LPB 35014) è del 1961 e raccoglie quattordici brani.
Flamenco rock (Malgoni-Cariaggi); Il mare nel cassetto (Rolla-La Valle-Lattuada); Una storia così (Enriquez – Maresca); Anche la fine (Casadei-Beretta); Arlecchino gitano (Giraud-Ardente); Romantic cha cha cha (Seracini); Estate (Bruno Martino-Brighetti); Milord (Monnot-Testoni); Io amo tu ami (Bonagura-Redi); Les enfants du Pireè (Hadjakis-Giada); Exodus (E. Gold-Gaspari); Roman love (S. Black-M.Galdieri); Ballata del fiume (Galassini); Tango della gelosia (Mascheroni-Mendes).
Da quel momento Milva appare sul mercato italiano con un 33 giri l’anno, uno in collaborazione con Claudio Villa, col quale partecipa al Cantatutto nel 1963 e intraprende anche una tournée in Giappone. I due artisti, benché di due generazioni diverse, sono le punte di diamante della Fonit Cetra e assimilabili per la potenza e le qualità vocali.
CETRA LPB 35019 da “Il Cantatutto” con Milva e Claudio Villa – Lato A – MILVA – Mamaluk (Malgoni-Pallesi-Pinchi); Malinconia (Calabrese- Bonfà-Toledo); Ricorda (Mogol-Donida); Non sapevo (Pallesi-Calvi); Cleo dalle 5 alle 7 (Gaspari-Legrand-Verde); Quattro vestiti (Morricone); Tutto va bene (Amurri-Faele-F. Pisano)
Ma i prodotti discografici più memorabili di questi anni derivano da idee di Maurizio Corgnati e sono: Canzoni da cortile / Le canzoni del Tabarin nel 1964 (CETRA LPB 35023), con dodici brani che resteranno per decenni nel repertorio di Milva:
[Scettico blues (Rulli-De Filippis); Re di cuori (Schorr-Cherubini); Creola (Ripp); Balocchi e profumi (E.A. Mario); Gastone (Petrolini); Lucciole vagabonde (Cherubini-Bixio); Spazzacamino (Cherubini-Rusconi); Miniera (Cherubini-Bixio); Le rose rosse (E.A. Mario); Il tango delle capinere (Bixio.Cherubini); Ladra (E.A. Mario); Finestra chiusa (D’Anzi-Bracchi)]
A questo seguono l’anno dopo i Canti della Libertà e un nuovo revival di brani già storicizzati, Milva, entrambi arrangiati da Gino Negri, che dirige anche l’orchestra e imprime a entrambi i progetti il suo inconfondibile carattere timbrico e armonico.
CETRA LPB 35027 – Canti della libertà – Inno a Oberdan (anonimo); Los quatros generales (anonimo); La marseillaise (Rouget de Lisis); La Carmagnole (anonimo); La cucaracha (anonimo); Addio Lugano bella (Gori); Fischia il vento (Blanter-Cascione); Horstwessel lied (anonimo- Brecht-trad. Negri); Lungo la strada (Lev Knipper); John Brown (anonimo-trad. Negri)
CETRA LPB 35029 – Milva – Matchiche (Borel Clerc-Briollet-Lelièvre); Ta-ra-ra-bum-di-è (Henry Sayers-trad. Negri); Il pesciolino-Tabarin (Stolz); La diva dell’Empire (Satie-Bonnaud-Blés); Ninnolo (Rulli-Tomasini); La java rossa (Borella); Mi pare un sogno “Il Cavallino bianco” (Benatzky-Gilbert-Robinson); Sonny boy (De Silva-Brown-Henderson-Al Jonson); Johnny (Hollander-trad. Negri); New York (Cole Porter-trad. Negri); Simone “Ca n’s pas d’importance” (Mac Orlantrad. Calabrese); Pazza di me (Negri)
Nel frattempo incomincia una consistente produzione discografica estera, che accompagna le numerose tournée intraprese dalla cantante in diversi paesi e soprattutto in Giappone. In questo paese, a partire dal 1964 l’etichetta Seven Seas realizza ben ventisette singoli ed EP e due 33 giri entro il 1970. Soltanto nel 1964, le novità di Milva sono un 33 giri e ben otto singoli. L’hit, cantato in giapponese, è senz’altro Una sera di Tokyo del 1964 (HIT 1076) Milva è presente anche in Francia dal 1961, dove è prodotta e distribuita da CdI, e in Germania dal 1962 (Ariola), dove canta alcuni brani in tedesco ma dove per la maggior parte vengono riproposti i suoi successi italiani. La stessa cosa accade negli stessi anni in Australia, Olanda, Belgio, Argentina e Regno Unito, dove il suo pubblico è costituito in questi anni soprattutto da immigrati italiani. Per quanto riguarda la Spagna, il primo singolo EP che Milva presenta risale al 1962, interamente cantato in spagnolo (Vergara, 35.6.005 C). Ad esso nel seguono altri tre nel 1963 e un altro l’anno seguente, presagi di un sicuro e ampio successo. Però nel 1965 l’uscita dei Canti della libertà che include Los cuatro generales, satirico dileggio delle truppe falangiste, interrompe l’idillio col paese di Franco: Milva e Maurizio Corgnati sono dichiarati “persone non grate”, mentre produzione e distribuzione di qualunque disco vengono proibite fino alla morte del Caudillo.
Col passaggio a Ricordi nel settembre 1966, Milva viene seguita personalmente da Sandro Colombini – la prima uscita è un singolo (SRL 10-431), che propone Voi non sapete e Perché io. Nello stesso anno, un 33 giri (MRL 6057) documenta l’arricchimento del repertorio della cantante, proponendo anche una cover di grande successo, Piccolo ragazzo, versione italiana di Little Man di Sonny & Cher.
Milva – Little man (S. Bono-Mogol, cover da Sonny & Cher); Io di notte (P. Massara-A. Carrisi-S. Colombini, cover da Roberta Mazzoni); Tamburino, ciao (Pattaccini-Pallavicini); Vivere non vivere (Pattaccini-Califano); Uno come noi (Bertero-Marini-Martucci); Giovane amore (Modugno); Dipingi un mondo per me (T. Hatch-J. Trent-Gentile, cover da Petula Clark); Io non so cos’è (Lanier-Speagall-Sanjust, cover da Ray Charles); Le stagioni dell’amore (Germani-Sanjust cover da Kay Hittinen); Uno dei tanti (Donida-Mogol, cover da Joe Sentieri); Segui il vento (Isola- Colombini); Ho capito che ti amo (L. Tenco).
Con l’etichetta Ricordi i brani di grande successo sono numerosi, da Canzone, proposta a Sanremo e poi uscita in singolo (SRL 10-490) nel 1968 a un’altra cover fortunata, Cuando sali de Cuba (SRL 10-501), versione italiana del brano dell’argentino Luis Aguilé (1967) che anticipa il sound e la ritmica resa celeberrima trent’anni dopo da Buena vista social Club. Per quanto riguarda i long-playing, i progetti più impegnativi sono due: Tango del 1968 (SMRL 6058), riproposto con qualche adattamento in Germania nello stesso anno, e nel 1969 il bellissimo album Un sorriso (SMRL 6066), compilation che raccoglie successi già consolidati e nuovi brani di diversi autori a cominciare da quello di Don Backy, arrivato finalista a Sanremo, che dà il titolo al 33 giri.
Tango – La cumparsita “Questo tango” (Rodriguez-Rondinella); A media luz “Guardando intorno a te” (Donato-Lenzi); Bandondeon arrabellero “Il cantastorie col bandoneon” (Bachicha-Contursi-Bertini); Inspiracion “La mia vita cambierà” (Paulos M.-E. Rondinella); Cielo azzurro “Stanotte sognerò” (Rixner); Adios muchachos (Sanders-Vedani); Duelo criollo “La donna del buono a nulla” (Rezzano-Bayardo); Rodriguez pena “Rodriguez morirai” (Greco Vicente-Velic M.Juan-Rondinella); El choclo “All’osteria” (Villoldo); Blue tango “Il diario sa” (Anderson-Parish-Rondinella); Poema “So che nel cielo” (Melfi-Bianco); Adios pampa mia (Cenaro- Mores-Pelay-Larici).
Benché Milva canti quasi sempre in italiano i brani più famosi del repertorio argentino classico, le sue interpretazioni sono sempre personali e convincenti. Questo tango per esempio, che riprende il classico brano di Carlos Gardel, permette alla cantante di scendere con sensualità e intonazione perfetta fino alle note più basse del suo registro.
Un sorriso – Un sorriso (Detto-Don Backy); Cuando sali de Cuba (Pieretti-Sanjust- Aguilè); L’immensità (Detto-Don Backy-Mogol); La luna (Detto-Don Backy); Il mondo in tasca “O mundo compacto” (Paoli-Paoli-Pallavicini); Quella rosa (Lukusuke-Mogol); M’ama non m’ama (Daiano-Charron-Mogol, cover di Ame nao me ama); Se ritornerai (adattamento dal Sogno di Robert Schumann); Canzone (Detto-Don Backy); Amore tenero (Donida-Mogol-Malgoni); Quando l’amore diventa poesia (Mogol-P. Soffici); Le tue mani (Montano-Spotti)
Nel 1969 l’etichetta Carosello (PLP 327) distribuisce la colonna sonora di Angeli in bandiera, l’omonima commedia musicale di Garinei e Giovannini in cui Milva canta insieme a Gino Bramieri ed altri interpreti.
In questa pagina, ordinati cronologicamente, sono presentati tutti i progetti originali, non le riedizioni, le compilation o le traduzioni di brani già editi. Anche le edizioni internazionali dello stesso lavoro sono segnalate il più attentamente possibile ma non riprese singolarmente, come fossero produzioni diverse. La stessa cosa vale per i 45 giri che propongono due o più brani già presenti in un album.
Si segnala che non esiste un sito o una risorsa online che elenca in modo attendibile l’intera produzione discografica di Milva. Interessante, soprattutto per i 45 giri, 45cat.com, dove sono segnalati anche molti LP 33 giri ma dove mancano molti prodotti in collaborazione con altri cantanti, come anche l’intera e originale produzione discografica greca degli anni Novanta-Duemila. Si tratta comunque del repertorio più attendibile accessibile online.